Brexit e COVID-19: la tempesta perfetta?

creato da Ugo Merlone pubblicato 2020/04/05 14:38:00 GMT+1, ultima modifica 2020-05-18T08:47:04+01:00
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17 Maggio 2020

L'epidemia del coronavirus sta ancora mettendo a dura prova sia il Regno Unito che l'Unione Europea, le due parti che tuttora stanno negoziando i loro futuri rapporti dopo la Brexit. Sia per l'Unione Europea che per il Regno Unito il loro diverso approccio nel fronteggiare l'epidemia COVID-19 unito alla Brexit rischia di diventare una tempesta perfetta.

Se ora ci voltiamo indietro a guardare cosa è successo nei rispettivi paesi possiamo ottenere prospettive interessanti. Fin dall’inizio, ad esempio, Eve Hepburn paragonava l'impatto di Brexit e COVID-19 aspettandosi che avrebbe colpito maggiormente le persone più vulnerabili. Se poi si considera l'effetto dell’epidemia di COVID-19 sulla Brexit, secondo Tom Harwood, un commentatore specializzato sulla Brexit, fin dall’inizio, a causa della situazione, sarebbe stato prevedibile aspettarsi un ritardo nel raggiungere un Accordo di Libero Scambio tra Unione Europea e Regno Unito. Un altro problema di cui si era parlato era se per Boris Johnson sarebbe stato politicamente accettabile chiedere aiuto a Bruxelles nell’affrontare l’emergenza sanitaria.

Strettamente legato a questo è l’efficacia rispettiva delle politiche dell'Unione Europea e del Regno Unito nell'affrontare il COVID-19, in quanto il maggior successo di uno o dell’altro altererebbe la relativa posizione di forza una volta che ci si incontri al tavolo dei negoziati. Ovviamente il titolo "Coronavirus: il Regno Unito potrebbe essere il paese più colpito in Europa" uscito su BBC NEWS non migliora certamente la posizione del Regno Unito al tavolo.

Ad aprile, secondo la Xinhua News Agency, che è ovviamente interessata all'esito dei negoziati tra Regno Unito ed Unione Europea, ci sarebbero opinioni contrastanti "sull’opportunità che il Regno Unito, sulla scia della pandemia, rimanga più a lungo legato all’Unione Europea". Secondo il New York Times, poi, potrebbe essere rischioso per il governo del Regno Unito insistere nel non stipulare un accordo o un' estensione per raggiungerlo.

Proprio recentemente l’esordio dell'aggiornamento che il capo della Task Force per le relazioni con il Regno Unito, Michel Barnier, ha dato a Bruxelles, dopo una settimana di negoziati sulla Brexit, offre interessantissimi spunti in termini di negoziazione. Nella prossima lezione con gli studenti del corso di Gestione del Conflitto e Negoziazione della Laurea Magistrale in Psicologia Criminologica e Forense dell'Università di Torino analizzeremo il suo discorso. Se i risultati dell'analisi saranno interessanti quanto mi aspetto, questi saranno l'argomento di un prossimo post.